di Francesco Dolzani, Business Development Director, Galileo
Galileo è stata costituita nel 2020 come piattaforma paneuropea per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Ideata da Ingmar Wilhelm e guidata da un management team internazionale con diversi anni di esperienza nel settore delle energie rinnovabili, negli ultimi due anni Galileo è cresciuta rapidamente in sette mercati chiave europei, con una pipeline di oltre 5GW di progetti in fase di sviluppo e più di 50 dipendenti. In Italia, Galileo sta portando avanti l’iter autorizzativo per numerosi progetti utility scale, di cui circa 400MW tra fotovoltaico ed eolico onshore, a cui si aggiunge un primo progetto eolico offshore galleggiante in corso di sviluppo.
L’iter autorizzativo di un grande progetto di energia rinnovabile richiede, in Italia, quasi cinque anni per l’eolico e un anno e mezzo per il fotovoltaico. Lasso temporale troppo lungo per far fronte alle sfide attuali di decarbonizzazione, indipendenza energetica e riduzione dei costi, che peraltro sono i benefici diretti portati dalle rinnovabili. Altrettanto troppo lunga è la lista di governi che si sono susseguiti negli anni, così come lo è la lista di norme regionali e contenziosi tra istituzioni. Lo sviluppo di grandi infrastrutture rinnovabili necessita, tra le altre cose, di chiarezza e continuità normativa.
Chiarezza, affinché le regole del gioco siano comprese da tutti. Ben vengano dunque le cosiddette “semplificazioni”, purché queste siano precise e considerino le infrastrutture nella loro interezza, dagli impianti ai cavidotti a essi asserviti. È dunque essenziale che anche il Gestore della rete elettrica e i Distributori siano coinvolti nel processo di semplificazione.
Continuità, perché gli enti locali e nazionali abbiano il tempo e la facoltà di strutturarsi per governare i procedimenti in maniera adeguata alle sfide che ci attendono. Di tale continuità hanno bisogno tutti, in particolare gli enti preposti alle autorizzazioni. I piccoli comuni, per arricchirsi delle competenze tecniche e amministrative di cui necessitano. Province e Regioni, per chiarire definitivamente quali sono le rispettive competenze e obiettivi. La Commissione VIA Nazionale, per disporre di adeguate risorse alla valutazione puntuale e meritocratica dei grandi progetti.
A tal proposito, emblematico è il caso di due grandi progetti di solare fotovoltaico, nella medesima provincia ma non adiacenti, presentati alla citata Commissione VIA per conto di Galileo. Il contesto è quello di una Regione con forte carenza di capacità di interconnessione. L’istanza per il primo progetto, nonché il più grande e contenente l’autorizzazione per la costruzione di un importante nodo di interconnessione a 380kV dove, in base al preventivo Terna, è previsto vengano connesse tutte le nuove infrastrutture rinnovabili dell’area, è stata inoltrata alla VIA Nazionale a settembre 2021; quella per il secondo progetto, più piccolo, a novembre 2021. Solamente dopo sette mesi, a giugno 2022, Galileo ha ottenuto l’avvio del procedimento per il secondo progetto, mentre il primo, nonché il più grande, ha ricevuto un primo riscontro a luglio inoltrato, quindi dieci mesi dall’invio dell’istanza. Ci si chiede: se non è né la data di inoltro, né la taglia, né la priorità ai fini dell’interconnessione alla rete, qual è il criterio di valutazione dei progetti?
La transizione energetica passa principalmente attraverso l’elettrificazione dei consumi, accrescendo ulteriormente l’importanza del contributo apportato dalle fonti rinnovabili, che sono installabili su larga scala solo attraverso una maggiore capacità e capillarità delle infrastrutture di rete. Lo vediamo da tempo in Germania, paese che sta incontrando non poche difficoltà a trasportare la quantità di elettricità prodotta a nord, dove è situata la maggior parte della propria produzione eolica, ai grossi centri di consumo nel sud; tale situazione sta manifestandosi, in maniera speculare, anche in Italia. Infatti, poiché il Mezzogiorno ospita più dell’80% dei progetti presentati, a fronte del 25% circa della domanda nazionale di elettricità, lo sbilanciamento tra generazione e consumi è destinato ad ampliarsi ulteriormente in futuro.
È fondamentale, dunque, che la pianificazione e lo sviluppo dei progetti rinnovabili sia coordinato con l’adeguamento della rete elettrica, e che quindi negli iter autorizzativi gli enti preposti diano quanta più priorità possibile a quei progetti che portano con sé lo sblocco di importanti opere infrastrutturali, con grandi effetti moltiplicatori positivi sul territorio.