di Alfredo Spalla, Quotidiano Energia
Intervista all’assessora all’ambiente e transizione energetica della Regione Lazio, Elena Palazzo, che torna sulle linee guida annunciate da Rocca: “Al lavoro su delibera d’indirizzo, evitare la saturazione”. L’eolico offshore come alternativa.
Il mandato della Giunta di Francesco Rocca è iniziato da poco, eppure alla Regione Lazio non mancano i temi di discussione sull’energia e sulle rinnovabili. A stimolare il dibattito è stato lo stesso presidente, che sia in campagna elettorale che successivamente ha lasciato intendere che qualcosa potrebbe cambiare con il nuovo corso. Lo ha fatto, per esempio, creando un asse con il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, da sempre critico verso la concentrazione delle Fer in determinati territori laziali https://www.quotidianoenergia.it/module/news/page/entry/id/490729. In quell’occasione, Rocca ha annunciato alcune correzioni che hanno destato preoccupazione nel settore.
Tutti questi stimoli arrivano da qualche settimana al tavolo di Elena Palazzo, assessora della Regione Lazio all’ambiente, sport, cambiamenti climatici, transizione energetica e sostenibilità. In una recente uscita pubblica https://www.quotidianoenergia.it/module/news/page/entry/id/491001, Palazzo ha cercato di rassicurare gli operatori sul futuro delle rinnovabili nel Lazio. Ora, in quest’intervista rilasciata nell’ambito di “R.E.gions2030”, l’iniziativa di Elemens e Public Affairs Advisors di cui QE è media partner, l’assessora torna sull’ormai attesa “delibera d’indirizzo” con i nuovi “criteri”, tracciando le priorità del suo incarico. “Non si tratta di rallentare o bloccare la produzione”, afferma. Dopo aver superato questa fase, ci sarà poi modo di affrontare altri temi complessi della Regione, come ad esempio quello del futuro del polo di Civitavecchia.
Partiamo dall’attualità. Il presidente Rocca, in accordo con il sottosegretario Sgarbi, ha da poco annunciato che “emanerà le linee guida che bloccheranno la realizzazione di nuovi impianti nel Viterbese, zone meravigliose deturpate e sfregiate”. Ci può spiegare di cosa si tratta?
Voglio essere molto chiara: qui non si tratta di rallentare o bloccare la produzione di energie alternative ma molto più semplicemente di stabilire criteri chiari in tema di salvaguardia del patrimonio territoriale e di pensare una distribuzione più omogenea sul territorio della Regione. Quello che con il Presidente Rocca vogliamo è arrivare a una migliore ripartizione della presenza di impianti. Oggi nella Tuscia ne abbiamo ben 69, il 77% del totale in tutto il Lazio (Il riferimento è alla concentrazione dell’eolico, ndr). È del tutto evidente che questo territorio ha già ampiamente fatto la sua parte. Si può andare avanti con la transizione energetica senza deturpare i nostri bellissimi paesaggi.
Saranno nuove regole o una vera e propria moratoria?
Stiamo predisponendo una delibera di indirizzo. Proprio in questi giorni sono al lavoro con i miei uffici per definire una pianificazione del territorio nei limiti imposti dal quadro normativo attuale – il Piano Energetico Nazionale, che stabilisce lo spazio di manovra per le Regioni.
Il Lazio è una Regione con buone performance nelle autorizzazioni per gli impianti rinnovabili. Nei prossimi mesi come si terrà l’equilibrio tra nuove installazioni ed eventuali rallentamenti?
Effettivamente la Regione ha già raggiunto gli obiettivi che si era data entro il 2030. Le condizioni ci sono, è bene però evitare la saturazione e guardare ad aree dove c’è una maggiore disponibilità territoriale, fatte salve le valutazioni di impatto ambientale. Pensiamo per esempio all’eolico offshore, una frontiera da prendere in considerazione visto che nel Lazio ad oggi ancora non abbiamo alcun impianto di questo genere. Il mare potrebbe essere una risorsa interessante da questo punto di vista.
Quali sono le sue prospettive di mandato su rinnovabili ed energia?
Dobbiamo continuare ad avere come obiettivi la riduzione delle emissioni inquinanti, il miglioramento della sicurezza energetica e la tutela dell’ambiente. Condividiamo l’orientamento comunitario per la decarbonizzazione. La guerra in corso ha dimostrato quanto sia importante rendere l’intera nazione sostenibile dal punto di vista energetico. Dobbiamo quindi diversificare le fonti di approvvigionamento e puntare, in maniera intelligente e pianificata, sulle rinnovabili. Senza dimenticare di mettere al centro i bisogni di famiglie e imprese. Le innovazioni tecnologiche possono essere di grande aiuto per perseguire i nostri obiettivi in maniera sostenibile. Ognuno deve fare la sua parte. La Regione Lazio è pronta.